Il primo supermercato italiano

In Italia l’unico tentativo di definire i supermercati è rintracciabile nella pubblicazione citata dal “ Ministero dell’Industria”, nella quale lo indica come “un esercizio di vendita al dettaglio operante nel campo alimentare (autonomo o reparto di grande magazzino) organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita superiore a 400 mq e di un vasto assortimento di prodotti di largo consumo ed in massima parte preconfezionati nonché, eventualmente, di articoli non alimentari di uso domestico corrente. Questa tipologia di punto vendita ha una collocazione urbana e dispone, solitamente, di un esiguo parcheggio”.

La data fondamentale per la nascita dei supermercati in Italia fu il 27 novembre 1957 in viale Regina Giovanna a Milano, dove venne inaugurato il primo supermercato con l’insegna “Supermarket”. L’estensione di questo primo negozio era di 500metri quadrati destinati alla vendita, che non prevedeva posti auto. Tutto ciò ad opera della società italiana “Supermarkets Italia S.P.A.”  nata il 13 aprile 1957, composta da svariati soci, dove il 51% della quota societaria era detenuta da Nelson Rockefeller, quota che poi nel 1961 fu acquistata da Bernardo Caprotti, che già deteneva una percentuale della società. L’incontro tra Guido Caprotti e il magnate americano, avvenne quasi per caso alla fine del 1956; all’epoca Rockefeller era alla guida della “The International Basic Economy Corporation (IBEC)”, una finanziaria che si occupava di allocazione di capitali nei paesi in via di sviluppo, con intenti che cercavano di conciliare il capitalismo con la filantropia.
il primo supermercato italiano
Foto del 1957 che raffigura il primo supermercato che fu inaugurato in Italia


L'insegna del grande negozio "Supermarket" venne disegnata da Max Huber, grafico e artista svizzero, che inventa il logo per il nuovo supermercato. La "Esse", che corre sopra le altre lettere, è in grande evidenza, quasi invadente, altissima, a sovrastare il resto della parola. La "Esse" iniziale battezzerà il nome della società, che sarà chiamata "Esselunga" e avrà un successo enorme grazie all'assortimento, ai prezzi più competitivi, alla standardizzazione, all'integrazione verticale fra produzione e vendite, e perfino al piacere più sottile nel fare la spesa.
A cura di Giuseppe Rodolico

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